Che cos’è una Application Programming Interface (API)

Tutti usiamo le API – Application Programming Interface – molto spesso senza esserne consapevoli. Sono infatti le API a rendere possibile la connessione tra i alcuni dei sistemi che usiamo più di frequente.

Qualche esempio? Quando cerchiamo un indirizzo su Google Maps, quando paghiamo online tramite il nostro conto bancario o PayPal; quando ci iscriviamo a una newsletter o a un servizio online tramite il nostro profilo social; quando controlliamo la disponibilità di un volo in un sito di prenotazioni tipo Expedia.

Tutto ciò avviene tramite API e l’elenco degli esempi potrebbe allungarsi ancora, dunque cosa sono le API?

Del significato di API e di cosa si cela dietro tale acronimo parleremo in questo articolo.

API: cosa sono e a cosa servono

API è l’acronimo di application programming interface in Italiano interfaccia di programmazione delle applicazioni. Un’API è un intermediario software grazie al quale due applicazioni possono comunicare tra loro. Le API sono un collegamento “neutrale”, tra un’applicazione che fa una richiesta (client) e l’applicazione che fornisce la risposta (server), indipendente dal linguaggio di programmazione e dalle specificità delle applicazioni che le API collegano.

Lo scopo delle API è dunque di integrare dati, applicazioni e dispositivi sia per facilitare la comunicazione e la collaborazione all’interno di un’azienda (e tra l’azienda e i partner di business), sia per rendere confortevole e fluida l’esperienza dei suoi clienti.

Se è vero che le API nascono come strumenti per sviluppatori, oggi il loro valore va ben oltre la nicchia dei tecnici: sono vettori di efficienza, di innovazione (che, per esempio, trasforma un tradizionale ecommerce in headless commerce) e di ulteriori opportunità di business.

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