Come spiegato nell’articolo “Che cos’è la data visualization e perché è importante farla”, la raccolta e l’analisi dei dati non sono attività sufficienti alla corretta comprensione ed al corretto utilizzo dei dati.
È fondamentale dunque, aggiungere a questi due processi una presentazione chiara ed immediata. La data visualization – in altre parole – rende la comunicazione più efficace e la comprensione dei dati più veloce.
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In questo contesto si inserisce il data storytelling, processo che crea connessioni tra una gran quantità di dati utili e li presenta attraverso un racconto funzionale al raggiungimento degli obiettivi di business.
Ecco alcune buone pratiche per organizzare e presentare i dati al meglio.
Considerazioni iniziali per una data visualization efficace
Per partire col piede giusto e creare una visualizzazione dei dati ottimale è importante:
- Scegliere il grafico accattivante e più adeguato in grado di valorizzare il dato e l’insight principale che si intende comunicare
- Assicurarsi che i dati siano facilmente leggibili e comprensibili
- Fornire sempre un contesto testuale o visuale all’interno e intorno ai dati
- Costruire una visualizzazione del grafico che sia il più semplice possibile
Come scegliere il grafico giusto
Esploriamo ora alcuni tipi di grafici, quelli più comuni, e vediamo per quali scopi risultano particolarmente adatti.
Grafico a linee
Il classico grafico costruito incrociando due dimensioni (una sull’asse verticale, l’altra su un asse orizzontale) nel quale una linea descrive dei trend nell’arco di tempo preso in esame. Perfetto per vedere l’andamento delle vendite, delle richieste di preventivi o delle visualizzazioni di pagine web nel tempo. Si possono monitorare più concetti come per esempio i fatturati di due o più punti vendita confrontandoli nello stesso arco temporale.
Grafico ad area
E’ una variante del grafico a linee, che però si differenzia per il riempimento a colore o texture sottostante alla linea tracciata nel grafico a linee
Grafico a barre
Serve per raffrontare gruppi o categorie e al contempo visualizzare i valori in modo chiaro durante un intervallo di tempo considerato.
Grafico a torta
Un grande classico perfetto per le segmentazioni di un insieme di dati presi in esame e per lo studio delle distribuzioni percentuali in una determinata categoria. Fatto cento, ad esempio, il numero totale di clienti, il grafico a torta aiuta a suddividerli per fascia di età, sesso, professione, lingue conosciute.
Tag cloud
Tra gli esempi di grafici merita una menzione speciale il tag cloud. Particolarmente usato quando, per esempio analizzando grandi dataset si esaminano le conversazioni online, si estrapolano gli argomenti più ricorrenti e li si raggruppano in una sorta di nuvola di parole: una soluzione visiva d’impatto che evidenzia il grado di ripetizione degli argomenti affrontati dalle persone. Perfetto per indicare frequenza, occorrenza, categorizzazione e analogia di un dato rispetto al totale o ad altri.
Ulteriori approfondimenti nell’intervista al nostro italianissimo Zen Master di Tableau.
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