Che stiamo vivendo nell’era dei dati e della loro abbondanza non è un segreto, ogni processo intorno a noi produce dati, quasi tutti i device che usiamo, dall’ufficio alla palestra, dai trasporti alla cucina producono dati senza che noi quasi ce ne accorgiamo.
Quindi se i dati sono al centro di ogni business, se Salesforce riassume la propria strategia con la tagline “Data+AI+CRM+Trust”, se i dati sono disponibili in abbondanza vuol dire che va tutto bene?? Beh, diciamo bene ma non benissimo.
Analisi dei dati e inclusività
Se identifichiamo i dati come materia prima, come carburante dei processi di business di ogni azienda, il fatto che non scarseggino è una buona notizia, il problema nasce nella fase di trasformazione, quando quei dati devono diventare informazioni, devono diventare fruibili alla più ampia popolazione di utenti possibile, devono guidare le decisioni in azienda.
Non sono più del 30% le persone che dichiarano di usare i dati per prendere le decisioni nelle loro attività lavorative quotidiane e un recente report di Gartner indica che il 47% dei “digital worker” intervistati fatica a trovare le giuste informazioni necessarie per svolgere efficacemente il proprio lavoro.
Quando si parla di prendere decisioni data-driven la mente va facilmente alle grandi decisioni strategiche dei C-level ma la verità è che nelle aziende vengono prese migliaia di decisioni operative, ogni giorno, senza basarle su evidenze fattuali; ci sono problemi organizzativi che lo rendono difficile, mancanza di skills e cultura, mancanza di commitment, scarsa governance dei processi relativi ai dati.
Le aziende producono molti insight ma non li rendono disponibili dove servirebbero. Molti insight continuano ad essere disponibili non dove la maggior parte delle persone svolge il proprio lavoro e spesso sono in un formato che non ne facilita un’adozione ampia: tipicamente sono “incastrati” all’interno di dashboard ottimamente concepite e realizzate ma la cui fruizione non è alla portata di tutti.
In Salesforce definiamo un’azienda data-driven come quella che permette ad ogni collaboratore di accedere ai dati giusti per le proprie esigenze e di utilizzarli per ottenere informazioni approfondite su cui basare le proprie decisioni, dalle più strategiche alle più operative. La parola “ogni” è allo stesso tempo il fattore critico di successo e la principale fonte di rischio.
In media un’azienda ha pochi analisti di dati e una moltitudine di utenti business; tra gli utenti business, alcuni interagiscono facilmente con dashboard ed altri strumenti di data analytics ma altri, molti altri, non hanno la stessa attitudine. Queste persone preferiscono avere un’esperienza semplificata quando consumano i dati: preferiscono un’esperienza utente più colloquiale, preferiscono ottenere spiegazioni in linguaggio naturale che li aiutino a comprendere le storie che i dati possono raccontare.
In questo contesto, Tableau risponde alle esigenze degli utenti finali con Pulse, la sua più recente innovazione che va esattamente nella direzione di rendere i dati fruibili alla più ampia popolazione aziendale possibile, va nella direzione della reale Data Democracy.
Lasciate che i dati vengano a me
Facendo leva sugli investimenti in intelligenza artificiale che caratterizzano l’intera offerta Salesforce, Tableau aumenta in maniera significativa il valore generato per i propri utenti, vediamo come.
Abbiamo introdotto una nuova esperienza utente per monitorare le metriche chiave: gli utenti ricevono periodicamente digest personalizzati in linguaggio naturale che forniscono loro una overview sintetica sull’andamento delle metriche importanti per loro e che suggerisce anche su quali porre maggiore attenzione. Per ogni metrica poi è disponibile un percorso guidato semplice e intuitivo per analizzarla e comprendere come vengono generate le performance, comprensione che viene aiutata tramite le domande di business che Pulse suggerisce all’utente.
In sintesi, Tableau Pulse semplifica l’analisi dei dati e il consumo di insight su larga scala.
Tableau Pulse restituisce una panoramica aggiornata delle metriche chiave monitorate
La configurazione è immediata: una volta che i dati sono disponibili in Tableau, la creazione, il collaudo e la messa in produzione di un dashboard efficace richiede in genere da qualche giorno a qualche settimana in funzione della complessità analitica e di design, mentre definire nuove metriche e iniziare a seguire quelle rilevanti è questione di minuti e non richiede alcuna competenza tecnica visto che il processo è semplice e guidato.
Tableau Pulse semplifica non solo l’esperienza dell’utente finale ma anche quella di chi in azienda si occupa della governance dei dati e della loro adozione.
Con Pulse ora possiamo aggiungere insight personalizzati e automatizzati in ogni flusso di lavoro: diamo il potere dell’analisi anche alle “non data” people sfruttando le email, le piattaforme di collaborazione (Slack ora, Teams nel prossimo futuro), i dispositivi mobili, l’interfaccia utente delle Applicazioni Salesforce o di una webapp sviluppata ad-hoc, grazie ad una soluzione nativamente pensata per la più ampia integrabilità via API.
Pulse rende finalmente l’analisi dei dati accessibile direttamente negli strumenti che tutti utilizzano per gestire il lavoro quotidiano.
Tableau Pulse è integrata perfettamente su piattaforme di collaborazione come Slack
Tableau Pulse rende più efficace il monitoraggio e la gestione del business
Sapete perchè lo so? Semplice, perché sono un utente di Pulse.
Con la periodicità che definisco in autonomia, ricevo un digest testuale che mi riassume l’andamento delle principali metriche di vendita e di operatività del mio team di Solution Engineers; personalmente seguo una dozzina di metriche, in una frase di poche righe ho immediatamente il senso di come stanno andando le cose, il tutto in pochi secondi; reperire il medesimo contenuto informativo mi richiederebbe di accedere ad almeno 4 cruscotti differenti, applicare filtri e confrontare reports, nella migliore delle ipotesi spenderei non meno di 15 minuti, più probabilmente almeno 20.
Grazie a Tableau Pulse inizio ogni giornata lavorativa avendo risparmiato 20 minuti, non male!
Il digest di Tableu Pulse non si limita a farmi il sommario delle metriche, mi indica anche quelle che hanno subito peggioramenti rispetto al periodo precedente e che quindi meritano maggiormente la mia attenzione e gli approfondimenti che Pulse stesso mi suggerisce grazie ai suoi insight automatici che evidenziano, ad esempio, chi sono i top contributors di un certo risultato o se si riscontrano dei trend o delle variazioni nell’evoluzione di una metrica, tutte indicazioni utili per definire quali azioni mettere in campo per ottimizzare le performance del mio team.
Ok, Tableau Pulse funziona bene per me ma qual è il valore in scenari più complicati? Il valore è ancora maggiore proprio perchè portare facilità ed immediatezza laddove l’organizzazione è articolata ed i processi complessi significa aumentare esponenzialmente la capacità di monitorare e governare i risultati come ci racconta molto bene in un suo blog post Jennifer Legaly, EVP e Chief Revenue Officer di Tableau, una lettura che vi consiglio assolutamente per comprendere con esempi reali come ogni business user possa trarre beneficio dall’adozione di Tableau Pulse.