Nasce nel 2000, sotto il cappello di Assiteca, una delle principali aziende italiane nel campo delle soluzioni per la gestione dei rischi d’impresa e nel brokeraggio assicurativo, dallo scorso maggio entrata a far parte del Gruppo Howden, la più grande realtà europea di intermediazione assicurativa. 6sicuro.it ha il vanto di essere il primo comparatore online di assicurazioni per auto e moto in Italia, portando sul mercato un modello divenuto di successo e facendo del digitale uno strumento fondamentale per essere più vicini ai consumatori e per migliorare il livello di servizio e trasparenza. Con Sylvain Querné, General Manager di 6sicuro.it, abbiamo parlato di innovazione e di evoluzione del mondo insurance, ma anche del ruolo dei dati e dell’importanza delle competenze.
Gli ultimi due anni hanno fortemente impattato qualsiasi settore: com’è cambiato l’approccio del consumatore medio nella scelta di una polizza assicurativa, on e off line?
Tutto sommato non è cambiato nulla o quasi, ma molto si è trasformato in termini di maggiore accelerazione di una direzione già definita. È quanto successo nel settore retail con lo sviluppo sempre più veloce dell’e-commerce. La pandemia ha portato con sé un obbligo indotto a cambiare canale: il digitale oggi si affianca a quello basato sulla relazione fisica.
Stanno cambiando, anche grazie al digitale, le “regole” del mondo insurance: perché questa tendenza va considerato un vantaggio per l’utente finale?
I consumatori, in generale, sono più avanti nel consumo di polizze digitali rispetto alla reale offerta delle compagnie assicurative. L’evoluzione in atto ci dice che i canali di interazione sono diventati molto velocemente elettronici mentre a livello di regolamentazione il comparto insurance è indietro. È un vantaggio? Sì, perché ci sono tendenzialmente pochi rischi legati alle truffe telematiche, e perché la scelta è più ampia e passa sempre di più nelle mani dei consumatori. Se prendiamo gli esempi della musica o dell’elettronica di consumo, il prodotto assicurativo non è a questo livello di digitalizzazione ma sta capendo il significato di relazionarsi in modo digitale ottenendo la stessa qualità tecnica della consulenza garantita dal punto di contatto fisico, che comunque non viene a mancare. È una questione di consapevolezza e di cambio culturale. Parlare di digitale, non è sinonimo di solo “self service”, la tecnologia aiuta a scegliere meglio e in campo assicurativo la scelta di una polizza è qualcosa di importante.
Il profilo ideale dell’utente di polizze digitali risponde alla figura dei millennial? Come si devono attrezzare le aziende per intercettarne i bisogni?
Nel mercato assicurativo per auto e moto guardare ai giovani è un esercizio complicato, perché sono gli utenti della loro prima assicurazione e sono nativi digitali. C’è lo scoglio del prezzo e c’è generalizzata diffidenza, oltre che forte spinta verso l’utilizzo a consumo del prodotto/servizio. Oggi è un mercato da numeri ancora limitati ma rappresenta il futuro e noi operiamo come intermediari mettendo in collegamento l’offerta e la domanda. L’insurance as a service è al momento un modello recepito dagli “early adopter” che guardano al costo su base mensile della polizza e al “pay as you go”, al pagamento a consumo. Crescerà sensibilmente, ma non rimpiazzerà comunque il mercato tradizionale.
6sicuro.it è il primo comparatore online di assicurazioni per auto e moto in Italia
Cosa significa a suo avviso riconvertirsi da azienda analogica a digitale?
Capire i comportamenti dei consumatori passa dall’analisi dei dati. In una realtà come la nostra, nata nel 2000, ai tempi della prima net economy, dobbiamo fare un lavoro costante di rinnovamento del servizio trasformando i dati in informazioni e insight che spiegano l’andamento del mercato e delle abitudini del consumatore. Oggi è più facile fare business intelligence, anche nelle aziende più piccole, grazie alla disponibilità di strumenti avanzati anche in modello SaaS; in quelle grandi c’è più spesso stata ed è stata sempre espressa. E porta tantissimo valore. La ricchezza del dato non è possederlo ma saperlo interpretare.
Che ruolo deve avere un partner tecnologico in questo passaggio chiave?
Gli strumenti digitali sono imprescindibili ma serve metodo, esperienza per anticipare gli errori, conoscenza. E questo valore non verrà mai meno. La scelta dello strumento è strategica perché spesso si tratta di un investimento pluriennale, di un progetto di adozione che coinvolge l’azienda a tutti i livelli, non solo quello tecnologico, e necessita di visione e linee guida. La domanda da farsi sempre è “perché”? Perché questo strumento è più adatto rispetto a un altro? Porsi un obiettivo è fondamentale, indirizza la strada da seguire, definisce i processi, richiede competenze che non travalicano il core business ma devono essere funzionali alla scelta e all’uso della tecnologia, che a propria volta dovrebbe essere semplice da usare, personalizzabile e non richiedere particolare formazione specifica. Adattandosi alle esigenze dell’utente. La capacità di ascoltare il cliente e rispondere ai suoi bisogni è sempre e comunque il punto critico, la base di partenza per migliorare il servizio.
L’homepage del sito 6sicuro.it
Un’ultima domanda: cosa significa per 6sicuro.it essere un trailblazer?
Nel 2000 abbiamo inventato il comparatore delle assicurazioni online, in anticipo rispetto ai tempi, da vero apripista. Oggi vogliamo ripetere quel successo e vincere una nuova scommessa, traguardando l’azienda al mestiere di broker digitale. La missione è ascoltare il cliente e proporgli il servizio più adatto alle proprie esigenze, al miglior prezzo. E per fare questo in un mondo complesso occorre capire e conoscere molto bene il cliente, attraverso usando le informazioni giuste per personalizzare l’offerta e la relazione.
Vuoi saperne di più sulle strategie di innovazione dei nostri trailblazer? Leggi le loro storie nella sezione “CEOs Conversation”!