Le donne nel campo della solution engineering
L’ambiente aziendale è stato rapidamente rimodellato dall'era dell'innovazione e il mondo ha bisogno di più donne nel settore tecnologico che aprano la strada. Leggi il nostro ultimo blog per capire perché quello del Solution Engineer potrebbe essere il ruolo perfetto per le donne che amano pensare in grande, risolvere problemi e raccontare una storia avvincente.
La Solution Engineering sta rivoluzionando il ruolo delle donne nella tecnologia
Per saperne di più sulla Solution Engineering e sul ruolo delle donne nel settore tecnologico, noi di Salesforce abbiamo intervistato Daphne De Backer, Senior Manager Solution Engineering nell’ufficio di Milano. Parlando con lei abbiamo scoperto molte cose interessanti: cosa significa essere solution engineer oggi? E come è rappresentato il genere femminile nel campo della tecnologia?
Migliorare il business attraverso la solution engineering
Cosa significa essere solution engineer? Secondo Daphne De Backer, per essere solution engineer bisogna “ascoltare attentamente i clienti attuali e potenziali per capire quali sono le loro sfide aziendali e gli obiettivi per il futuro”. E prosegue: “In base a questi fattori, e avendo un’ottima comprensione delle possibilità offerte dalla piattaforma e dalle soluzioni messe a disposizione da Salesforce, i solution engineer creano un prototipo di servizi e soluzioni personalizzate, sia dal punto di vista tecnico che da quello visivo, per mostrare il valore e i vantaggi di queste soluzioni attraverso una storia avvincente”.
Dal momento che la tecnologia sarà sempre più onnipresente nelle nostre vite e darà forma al futuro, rendendo tutti noi più forti, indipendenti e interconnessi, la parità di genere è un elemento essenziale. Ma oggi, solo il 19% delle persone che lavorano nella tecnologia sono donne, e se vogliamo che anche le donne diano forma al nostro futuro, bisogna compiere dei passi in avanti.
L’importanza della parità di genere è dimostrata: uno studio condotto da McKinsey nel 2020, infatti, dimostra che le aziende che danno priorità alla parità di genere, alla diversità e all’inclusione mostrano prestazioni nettamente superiori rispetto a quelle che non lo fanno.
Vendere soluzioni complete anziché tecnologia sfusa
La parola “solution engineer” può spaventare, ma in realtà, secondo Daphne, non dovrebbe: si parla di engineer perché in questo ruolo si mettono insieme i pezzi per creare una soluzione particolarmente efficace per un determinato cliente.
Le competenze tecniche sono sicuramente un vantaggio, ma non sempre essenziale: si tratta piuttosto di essere in grado di entrare veramente in contatto con i clienti e fornire una visione chiara per il loro futuro. Come solution engineer sono importanti allo stesso modo anche una forte capacità di comprendere il business, uno spirito creativo, competenze di ascolto e storytelling, la flessibilità e la capacità di lavorare all’unisono con gli altri team.
Salesforce, ad esempio, cerca solution engineer che abbiano un set di competenze ben variegato, e non solo di tipo tecnico. E “solution engineer è solo un titolo: non deve spaventare. Si lavora nelle vendite, in un settore innovativo che può dare davvero impulso alla propria carriera”.
“Generalizzando, esistono due grandi categorie di solution engineer: quelli più tecnici e quelli più commerciali. I primi conoscono a menadito gli aspetti più tecnici di Salesforce, mentre i secondi sanno offrire ai clienti prototipi di soluzioni creative e ricche di vantaggi. Spiegano agli utenti aziendali tutto ciò che c’è da sapere sull’usabilità e l’impatto, sui piani strategici futuri e sul successo. Tuttavia, ciò che entrambi hanno in comune è che sono Trusted Digital Advisor per i nostri prospect e clienti”.
Appare quindi evidente che, in una situazione ideale, sarebbe auspicabile avere un team ben bilanciato composto da persone aventi diversi background e diverse competenze per offrire le migliori esperienze ai clienti. L’idea è quella di avere persone che pensano in modo diverso, dinamico, che non hanno paura di abbattere le barriere. In fase di recruiting, Salesforce non si concentra solo sui profili tecnici, ma anche sulle soft skill. Come afferma Daphne De Backer, infatti, “la tecnologia possono impararla tutti”. E poiché la creatività è una competenza sempre più richiesta, soprattutto nell’attuale era dello storytelling, molte aziende stanno adottando questo stesso approccio.
Le competenze si uniscono alle possibilità offerte da Salesforce
Il bello di Salesforce? L’apprendimento non finisce mai e c’è un continuo scambio di competenze. “In Salesforce, tutti possono imparare. Non ci sono ostacoli per nessuno,” afferma Daphne De Backer. Se analizziamo più a fondo questa affermazione, riusciamo a capire in che modo Salesforce miri a dare importanza – o meglio, priorità – alla diversità come valore aggiunto e a creare un ambiente dinamico e stimolante.
Salesforce vuole dipendenti felici, creativi, proiettati verso la crescita. Per raggiungere questo obiettivo si concentra sull’ottenimento di un equilibrio perfetto tra lavoro e vita privata. Daphne De Backer fa notare che in Salesforce si svolgono un gran numero di attività, sempre diverse tra loro: “Organizziamo brainstorming, dimostrazioni, workshop di ogni genere, sessioni di approfondimento, attività di team building, eventi dal vivo e online, e tanto altro ancora. Afferma: “È proprio così che tutti noi sviluppiamo flessibilità e un migliore rapporto tra vita privata e lavorativa”.
I dipendenti di Salesforce lavorano secondo i principi dell’innovazione e della collaborazione, e non hanno paura di lasciare la loro comfort zone. Lo stesso si applica ai solution engineer, che mostrano molti valori in comune, come “curiosità, creatività, empatia, pazienza e sicurezza di sé”.
Al momento ci concentriamo sull’attirare l’attenzione di più donne nei confronti di questo ruolo: ciò porterebbe vantaggi per tutti in quanto potremmo offrire soluzioni più innovative ai nostri clienti, anche considerando i profili e le skill diverse messe in campo.
Per le donne nella tecnologia, oggi inizia un futuro migliore
Non dobbiamo lasciarci scoraggiare dal numero ridotto di donne nella tecnologia, perché “le cose stanno cambiando, anche se lentamente”, fa notare Daphne. “Oggi la tecnologia guida l’innovazione alla velocità della luce, ed è essenziale che al timone non ci siano solo uomini. Le donne devono essere in prima linea quando si scelgono le aree in cui la tecnologia andrà a espandersi”.
Le donne che vogliono entrare nel mondo della tecnologia devono agire ora, perché ora sono diventati ancora più chiari i vantaggi della parità di genere nelle aziende e nella società. Secondo Daphne, infatti, “Questo è il momento giusto per le donne nel settore della tecnologia di entrare a far parte di un’azienda che dà valore alla diversità. È il momento giusto per far sentire la loro voce”.
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