Ecommerce domain: cos’è e come sceglierlo
Registrare un dominio è il primo necessario passo per pubblicare un sito web. Il dominio di un e-commerce identifica online chi gestisce l'e-commerce - azienda, professionista, artigiano etc. - sia dal punto di vista dei clienti che dei motori di ricerca. Ne parliamo in questo blog post.
Registrare un dominio è il primo necessario passo per pubblicare un sito web. Il dominio di un ecommerce identifica online chi gestisce l’e-commerce – azienda, professionista, artigiano etc. – sia dal punto di vista dei clienti che dei motori di ricerca (Google, Bing, etc.).
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La scelta del dominio non si riduce ad una pura questione tecnica ma strategica. Il dominio infatti non solo corrisponde all’indirizzo IP univoco del sito ma si trova al centro tra esigenze di marketing, di branding e – non da ultimo – di ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO). Nel caso di un nuovo business, la scelta e la registrazione del dominio fanno parte integrante del più ampio processo di branding e di naming, entrambi estremamente importanti nel delineare il futuro dell’azienda.
Come registrare il dominio per l’ecommerce
Come acquistare un dominio web? Per farlo occorre rivolgersi a un registrar, cioè un fornitore di servizi internet che gestisce domini per siti web. Ogni registrar ha una sua procedura online di registrazione del dominio che parte dalla verifica della disponibilità, e dei requisiti necessari alla registrazione. A conclusione della procedura, dopo aver completato l’acquisto, si diventa a tutti gli effetti titolari del dominio per un certo periodo di tempo (di solito un anno), scaduto il quale bisognerà procedere al rinnovo.
Come scegliere l’ecommerce domain
Quale dominio scegliere? Per aprire un ecommerce bisognerà scegliere sia il nome di dominio che l’estensione. L’indirizzo di un sito web infatti è formato da più livelli.
Prendiamo come esempio “www.salesforce.com”: “.com” è il dominio di primo livello, detto anche TLD (top level domain) o estensione; le estensioni si dividono in due gruppi: nazionali (ccTLD, country code top level domain, come .it per l’Italia) e enerici (gTLD, generic top level domain, come .com o .net). Invece, “salesforce.com” è il nome di dominio di secondo livello.
Per difendere l’ecommerce dalla concorrenza o da chi fa domain grabbing (acquisto di domini per rivenderli a cifre molto alte) può valer la pena acquistare le estensioni libere più comuni del nome di dominio prescelto e i nomi di domini molto simili, da reindirizzare verso il dominio principale.
Come scegliere un dominio efficace per l’ecommerce? Il nome di dominio può essere brandizzato – reso cioè riconoscibile dal nome della marca, dell’azienda etc. che vende o del prodotto/servizio venduto – oppure può contenere parole chiave significative per il proprio settore (keyword).
in generale, un buon dominio per un sito web ha alcune caratteristiche comuni:
È il più possibile breve, semplice da scrivere e pronunciare, facile da ricordare; meglio se senza caratteri speciali o simboli, numeri, lettere accentate.
È il più possibile riconoscibile: non si confonde con altri siti o con quelli della concorrenza. In più, un nome di dominio originale mette al riparo da problemi legali circa la tutela dei marchi e/o da contestazioni sull’assegnazione del nome di dominio.
Non è troppo specifico: fa intuire di cosa tratta il sito, non segue le mode ed è pensato in modo da potere accompagnare il business a lungo
È in linea con il mercato di destinazione
Come fare se il dominio scelto è già assegnato? Se è usato da un business simile, meglio cambiare direzione ed evitare forzature, ad esempio storpiando il nome del brand, o invertendo l’ordine delle parole.
Diversamente si può trovare un’alternativa optando per un’estensione diversa. Oltre alle consuete estensioni generiche tipo .com (cioè “commerciale”, usatissima anche in Italia per siti web ed ecommerce), esistono estensioni più recenti, meno sfruttate e più specifiche. Quelle ad hoc per un ecommerce sono per esempio .shop, .store oppure .boutique, .discount, .online, da scegliere in base alla natura dell’ecommerce stesso. Questo tipo di estensione ha inoltre il pregio di aiutare gli utenti a capire ciò di cui si occupa il sito.
Un’altra soluzione è inserire nel dominio una parola: (keyword, call to action o un termine neutro). L’esempio più celebre a questo proposito è www.teslamotors.com, usato prima che fosse libero il dominio www.tesla.com. Una precisazione: dal punto di vista SEO, a differenza del passato, oggi usare keyword nel dominio del sito web (exact match domain) non dà grossi vantaggi in termini di posizionamento.
Quale dominio scegliere per un ecommerce dal punto di vista SEO
In genere i motori di ricerca collegano i domini di primo livello nazionali (i ccTLD) a una certa area geografica, al di fuori della quale non garantiscono un buon posizionamento sulla pagina dei risultati (SERP). Proprio per questo è meglio non fare un uso “creativo” delle estensioni territoriali.
La scelta migliore per un business concentrato in un determinato paese è usare un dominio di primo livello nazionale (ad esempio www.mioecommerce.fr se il mercato target è quello francese).
Per intraprendere progetti di respiro internazionale, sarà dunque necessario acquistare le estensioni nazionali dei paesi in cui si vuole essere presenti. Se invece si preferisce un dominio di primo livello generico (gTLD) come www.mioecommerce.com, si possono associare le aree geografiche d’interesse tramite sottocartelle (www.mioecommerce.com/fr/) o sottodomini (www.fr.mioecommerce.com).
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