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L’AI che funziona (davvero): dietro le quinte di MuleSoft Connect:AI

MuleSoft Connect:AI

Una giornata intensa, vivace, piena di conversazioni, spunti e visioni sul futuro dell’AI e dell’integrazione. È stato questo lo spirito del MuleSoft Connect:AI 2025, l’evento che ha riunito professionisti, esperti e aziende per esplorare come le tecnologie MuleSoft stiano accelerando l’adozione dell’Intelligenza Artificiale nelle aziende, rendendola non solo accessibile, ma davvero utile.

Sul palco si sono alternate voci autorevoli e casi concreti che hanno mostrato come l’automazione intelligente e l’integrazione fluida dei sistemi siano oggi il vero abilitatore di innovazione. Ad aprire la giornata è stato Davide Andreoni, Head of MuleSoft Italia, che ha dato subito il tono giusto: pragmatico, curioso e con lo sguardo fisso sul valore reale che l’AI può portare al business.

Nel suo intervento, Andreoni ha condiviso una riflessione interessante emersa dai dialoghi avuti con molti CIO italiani: oggi i KPI dell’IT non si misurano solo in efficienza tecnica, ma anche nella capacità di generare impatti concreti sul business. Tra le priorità, la capacità di sfruttare le tecnologie emergenti (dagli agenti all’AI generativa), la sicurezza dei dati e la spinta verso una cultura dell’innovazione e delle competenze digitali.

Ma non tutto è semplice. L’integrazione di tecnologie diverse – spesso ancora isolate o obsolete – rimane uno degli ostacoli principali. In media, le aziende utilizzano oltre 900 applicazioni, molte delle quali non comunicano tra loro. È qui che MuleSoft gioca un ruolo strategico: offrendo un framework unificato capace di trasformare asset esistenti (dati, sistemi legacy, API, modelli linguistici, agenti) in veri e propri building block per agenti intelligenti, scalabili e riutilizzabili. Il vantaggio competitivo? Creare esperienze fluide e automatizzate, come quella di un customer service che anticipa le esigenze del cliente e agisce in tempo reale.

Alcuni dati dall’ultimo Connectivity Benchmark Report di MuleSoft lo confermano: il 93% dei leader IT prevede di introdurre agenti autonomi entro due anni, ma il 95% riconosce che l’integrazione rappresenta ancora una sfida significativa. Proprio per questo, il valore di MuleSoft come piattaforma unificata diventa centrale per costruire una “agent-ready foundation”, accelerando il time-to-market e abilitando processi automatizzati e sicuri.

Ma al di là dei contenuti tecnici – ricchi e ben raccontati – ciò che ha reso speciale l’evento è stata l’energia delle persone presenti: partner, clienti, sviluppatori, curiosi. Una vera community, che si confronta, condivide esperienze, fa domande e cerca risposte concrete.

Un grazie speciale va anche ai partner che hanno contribuito alla riuscita dell’evento: Amplize, Florence Consulting Group, Lobra, NTT Data, Spindox, Atlantic Technologies, Axiante, Blueit, Capgemini, Comarch, Techedge e WebResults.

Chi c’era lo sa: è stato uno di quei momenti in cui tecnologia, visione e persone si incontrano davvero. E per chi non ha potuto esserci, niente paura — questo è solo un passo di un percorso più ampio, dove AI, integrazione e automazione camminano insieme. E le cose interessanti, credeteci, sono appena cominciate.

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