L’anno scorso è stato un anno impegnativo per tutte le imprese e i settori, ma è stato particolarmente trasformativo per i retailer del settore alimentare, che hanno dovuto adattarsi a interruzioni della catena di approvvigionamento, alle misure di distanziamento sociale, alla carenza di scorte e alle richieste dei consumatori per soddisfare le loro esigenze di immediatezza e praticità. Molti retailer del settore hanno affrontato queste nuove sfide accelerando il processo di digitalizzazione a lungo termine e concentrandosi sulla costruzione di solide collaborazioni con brand e altri partner.
È chiaro che l’innovazione è stata fondamentale non solo per gestire le particolari condizioni storiche, ma anche per innescare un processo di crescita; il pensiero è ottimistico perché molti leader aziendali vedono questa nuova normalità come un’opportunità imperdibile. Per scoprire come la pandemia ha colpito il settore alimentare in Europa e come questo sta cambiando per affrontare il futuro, Internet Retailing, in collaborazione con Salesforce, ha intervistato i principali retailer del settore alimentare, brand di categorie di beni di largo consumo (FMCG) e CP di tutta Europa.
I risultati sono stati pubblicati nel report sul settore Grocery in Europa.
Creare nuove partnership per stare al passo con le tendenze emergenti
La pandemia ha fatto luce sull’importanza del benessere e della sostenibilità e il 50% del settore prevede nel 2021 di dare priorità a questi due aspetti critici. Poiché il comportamento e i modelli di acquisto sono cambiati a fronte dell’evento pandemico di COVID-19, i retailer del settore alimentare hanno eliminato gli articoli che non rispondevano più ai nuovi trend salutistici e hanno creato delle linee e dei canali propri. Hanno inoltre intensificato la partnership con i brand per condividere dati, ottimizzare i percorsi omnicanale e accelerare il ciclo prodotto-consumatore. Secondo i dati Kantar:
● Il 69% dei consumatori afferma di supportare i negozi locali
● Il 52% presta maggiore attenzione all’origine dei prodotti
● Il patrimonio netto di FMCG (Fast-moving consumer goods, beni di largo consumo) dei consumatori globali che compiono scelte ecocompatibili supera i mille miliardi di dollari.
Per soddisfare al meglio le mutevoli esigenze dei propri clienti, il retailer francese Carrefour ha avviato una collaborazione con marchi più piccoli che vendono prodotti sani e di provenienza locale, mentre Picnic ha creato una propria linea di alimenti biologici. Il panorama è ancora piuttosto instabile, ma i retailer del settore alimentare diventano più abili nella gestione di un mondo in continua evoluzione. Richard Martin, Chief Customer Officer di Premier Foods, ha dichiarato: “Ci sembra di comprendere meglio queste variabili, quindi possiamo reagire rapidamente”.
Focus sull’esperienza digitale
Il massiccio spostamento verso i canali digitali avvenuto durante la pandemia si è presentato ai retailer del settore alimentare con un imperativo: evolversi o lasciare il passo. E sebbene siano stati molti a farlo (l’online è cresciuto in tutta Europa, incluso l’incremento di oltre il 70% in Spagna), c’è ancora ampio margine di miglioramento. Il report rivela che, mentre il 70% dei retailer del settore alimentare in Europa offre un’app iOS, solo il 41% dispone di un’app Android. Questo dato è particolarmente importante a causa del fatto che il 73% dei telefoni cellulari è basato su Android.
Il passaggio allo shopping online ha inoltre reso disponibile una serie di nuovi dati che retailer e brand stanno sfruttando al massimo per adottare decisioni più efficaci. Secondo il report, il 23% degli intervistati del sondaggio dichiara una crescente attenzione per le esperienze personalizzate attraverso la segmentazione, le promozioni e l’uso dell’intelligenza artificiale.
Quasi la metà degli intervistati prevede di dare all’esperienza digitale una maggiore priorità durante il prossimo anno, mentre il 36% afferma che la creazione di esperienze omnicanale che utilizzino sia negozi che canali digitali diventerà sempre più fondamentale. Alcuni retailer del settore alimentare, in veste di aziende tecnologiche, sono cresciuti di quasi il 50%, offrendo innovative opzioni di evasione ed esperienze contactless che ridefiniscono il percorso di acquisto.
Questa nuova agilità abilitata dalla tecnologia sta giocando un ruolo non da poco nel contribuire all’umore generale del settore, che è sorprendentemente ottimistico. Molti leader (84%) si aspettano che il settore registrerà una crescita nel prossimo anno, mentre il 77% degli intervistati si aspetta che la propria azienda realizzi performance superiori a quelle del settore nel suo complesso. Inoltre:
● Il 74% degli intervistati afferma che la pandemia ha reso il loro ruolo più positivo e importante per le loro attività.
● Il 64% degli intervistati afferma che la loro performance durante la pandemia li ha aiutati a superare i concorrenti.
Sfruttare al massimo i dati e le informazioni strategiche per favorire la fidelizzazione
Anche le tecnologie digitali che stanno creando le connessioni tra retailer del settore e nuovi consumatori stanno fornendo informazioni per offrire un servizio migliore. Se da un lato i negozi privi di personale, la maggiore attenzione alla sostenibilità e le nuove partnership con terze parti stanno portando i retailer a scoprire frontiere inesplorate, dall’altro i dati sono l’elemento trainante.
Il report rivela che il 29% dei dirigenti afferma che i dati saranno ancor più prioritari per i prossimi 12 mesi. Questi dati non solo consentono di personalizzare le comunicazioni e di migliorare le esperienze del cliente, ma possono essere sfruttati al massimo per creare programmi di premi incentivanti che rafforzino la fedeltà al brand e aumentino il tasso di fidelizzazione dei clienti.
Molti brand hanno sperimentato il canale D2C nel corso della pandemia e per le multinazionali è stata un’opportunità per avvicinarsi ai propri clienti. “Per le multinazionali, il D2C non è sicuramente un canale di vendita assimilabile ai canali tradizionali,” spiega Herve Beck, General Manager, France Benelux ed EMEA di Kind. “Lo considero un fantastico sistema di raccolta dati tramite il quale è possibile conoscere meglio i clienti, ma non è efficiente in termini di vendite poiché non prevede scalabilità.” Ma non è così per i brand minori, poiché il D2C è diventato una parte importante delle loro strategie di vendita.
Qual è il prossimo passo per il settore alimentare?
Per molti versi non sorprende che il settore alimentare conservi un atteggiamento ottimistico a seguito di un pesantissimo sconvolgimento. I fatti dello scorso anno hanno dimostrato che questo settore non solo è in grado di sopravvivere a una tempesta, ma è capace di canalizzarne la potenza e di sfruttarla a favore del cambiamento.
Per ulteriori informazioni relative alla continua evoluzione dell’industria alimentare, consultate il report completo Il settore grocery in Europa: come la pandemia ha riformato un settore