Oggi parliamo di dati e di come possano aiutarci a raccontare storie. Il 28 novembre abbiamo organizzato la prima Challenge in Italia in materia di dati e cultura del dato insieme a Tinexta, che ha ospitato l’evento nel cuore di Milano. Il Tableau Challenge Day ha rappresentato un momento chiave per ampliare le conoscenze sulla data visualization insieme ad altri esperti nel campo dell’analisi dei dati.
Durante l’evento otto squadre di professionisti dei dati di aziende di ogni dimensione e diversi settori industriali si sono confrontate per creare la migliore storia basata sui dati, condividendo le proprie competenze ed esperienze con il pubblico presente e di fronte a una giuria qualificata composta da Luca Tremolada, Data Journalist de Il Sole 24 ORE, Saverio Rocchetti, Tableau Ambassador, e Filippo Mastroianni, Tableau Visionary.
Conoscenza e passione sono la chiave per intraprendere il giusto percorso
Questa giornata di confronto ha rappresentato al meglio ciò che noi in Tableau cerchiamo di fare ogni giorno: dimostrare come “ascoltare” e cambiare il proprio modo di vedere i dati possa portare a risultati sorprendenti. Dal medesimo punto di partenza si può arrivare a diversi output, e lo stesso set di dati può produrre più significati che possono aiutare a comprendere meglio un fenomeno o ad intraprendere una certa azione.
Da questo momento di condivisione, conoscenza e passione per i dati sono emerse considerazioni di ogni tipo che hanno dato modo di vedere come la cultura del dato rappresenti in ogni azienda un punto importantissimo che va alimentato, diffuso e sempre di più adattato a uno stile comunicativo universale e intuitivo per chiunque.
I partecipanti al Tableau Challenge Day
Valori condivisi e obiettivi comuni
Abbiamo chiesto ai partecipanti delle varie aziende cosa voglia dire per loro data culture e quali sono i key point che non possono assolutamente mancare all’interno di un’azienda. Ne sono emersi punti di vista interessanti:
“Per me Data Culture vuol dire curiosità, non fermarsi alla pura analisi del dato e non smettere mai di farsi domande, un’azione che viene prima ancora di entrare nel vivo dell’elaborazione stessa del dato. Questo porta di conseguenza alla necessità di saper comunicare ed esporre nel modo più semplice e intuitivo del dato”, ha commentato uno dei partecipanti alla fine della competizione.
La chiave sembra dunque essere una comunicazione chiara ed efficace, in modo che i dati e i tanti significati che rappresentano arrivino a tutti. È emersa inoltre la visione condivisa di fare formazione prima di tutto, un suggerimento che chiunque dovrebbe accogliere nella propria realtà aziendale e che aiuterebbe a diffondere consapevolezza e una conoscenza più approfondita dei dati.
Oggi solo il 30% delle persone in azienda trae effettivi vantaggi nell’ottimizzare il proprio lavoro tramite l’utilizzo dei dati. E la missione di Tableau è proprio questa: aiutare le persone a visualizzare, comprendere e a trasformare i dati in azioni. Far sì che quel 70% di popolazione che non sfrutta i dati come potrebbe venga raggiunto attraverso la diffusione di conoscenza e con la consapevolezza che questo e tanti altri obiettivi vengano conquistati nel futuro più prossimo.
Guarda il video recap del Tableau Challenge Day e scopri come la cultura dei dati sia così importante per le aziende