Intervista con il Salesforce Business Analyst Luca Banfi
Oggi incontriamo Luca Banfi, Salesforce Business Analyst presso Engineering Ingegneria Informatica. Luca ha cominciato il suo cammino in questo settore grazie all'Academy Salesforce offerta dal partner WebResults. Vediamo più da vicino il suo percorso professionale.
Oggi incontriamo Luca Banfi, Salesforce Business Analyst presso Engineering Ingegneria Informatica. Luca ha cominciato il suo cammino in questo settore grazie all’Academy Salesforce offerta dal partner WebResults. Vediamo più da vicino il suo percorso professionale.
Come sei giunto a lavorare su Salesforce tenendo conto del tuo percorso di studi?
Il mio incontro con Salesforce è avvenuto quasi per caso. Stavo finendo il mio dottorato in Filosofia Analitica e Logica in Irlanda, e mi sono trovato davanti ad un bivio: procedere con gli studi accademici oppure affacciarmi al mondo del lavoro. Ho scelto la seconda strada: eravamo nel pieno della pandemia del Covid-19 e tra servizi di e-commerce, entertainment e New Normal ho iniziato a comprendere l’enorme impatto della Digital Transformation sulla quotidianità e in tutti i settori. Ho iniziato ad approfondire il tema con un Executive Master in Big Data e Business Analytics e nel frattempo, grazie ad un caro amico, ho scoperto il mondo Salesforce. Nel suo ecosistema ci sono arrivato concretamente però ad Aprile 2021 con una Academy Salesforce offerta da WebResults, parte di Engineering Enterprise Solutions, il Competence Center del Gruppo Engineering Ingegneria Informatica.
Di cosa ti occupi ogni giorno?
Detto in breve, sono un Salesforce Business Analyst e mi occupo di identificare, comprendere bisogni e obiettivi di business dei nostri clienti e trovare la soluzione più adeguata alle loro esigenze tramite la piattaforma Salesforce. La formazione ha un ruolo centrale nel mio lavoro: il CRM è in costante evoluzione e con le sue tre release annue è necessario essere in “continuous learning” grazie a Trailhead, e l’ottenimento di certificazioni. Questo significa offrire ai clienti la miglior customer experience possibile, con funzionalità di Point&Click per la costruzione di app, automazione dei processi e supportarli nel loro processo di innovazione.
Cosa ti ha dato il tuo percorso di studi che ti è utile nel tuo attuale lavoro?
Cosa ci fa un filosofo nell’ecosistema Salesforce? Mi viene chiesto spesso e penso che ci sia più coerenza di quanto si possa pensare. L’esperienza all’estero mi ha permesso di parlare inglese fluentemente e questo è un grande supporto perché tutta la documentazione Salesforce è in quella lingua.
La filosofia mi ha insegnato ad applicare un metodo, a saper ascoltare ed essere predisposti al confronto: questi sono tre ingredienti fondamentali per relazionarsi con clienti e colleghi, ed instaurare rapporti di fiducia e trasparenza essenziali per un’attività di consulenza ben riuscita. Curiosità e ricerca sono qualità tipiche di ogni filosofo e di ogni Business Analyst Salesforce: ottenere competenze sui processi di Sales, Service e Marketing delle aziende, skills verticali e trasversali adatte ad ogni tipo di ecosistema di business. Le opportunità per migliorarsi si possono trovare in ogni occasione, basta saperla cogliere.
Cosa consiglieresti a chi ha intrapreso un percorso umanistico, ma pensa di considerare una carriera nel mondo digitale?
Il primo consiglio che mi sento di dare è di rimuovere il pregiudizio che il mondo della trasformazione digitale riguardi solamente gli “specialisti/tecnici”. Un analista si occupa di comprendere i processi del cliente e di capire come integrarli con le soluzioni Salesforce, un processo dunque puramente valutativo e non tecnico. In più, anche nelle fasi “tecniche”, Salesforce è una soluzione che può essere parzialmente configurata tramite strumenti Point&Click e che non richiedono dunque alcuna competenza specifica di codice, seppur è innegabile che questa possa aiutare.
Mi preme inoltre sottolineare il carattere inclusivo ed accogliente dell’ecosistema Salesforce: innumerevoli sono infatti le iniziative per creare occupazione e coinvolgere giovani attraverso i profili più disparati (un esempio, è la “Digital 4 All Academy”, nata dalla collaborazione tra Engineering Ingegneria Informatica, Salesforce e la Cooperativa Sociale Why Not). Quindi, il secondo consiglio si traduce nel non aver paura di sentirsi “diversi” per il percorso di studi effettuato rispetto ai profili più classici poiché c’è chi, come l’ecosistema Salesforce, vede proprio in questa diversità un punto di forza necessario a favorire una crescita comune ed un onesto confronto di idee!
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