L’impatto dell’intelligenza artificiale sulle nostre vite e il suo ruolo nel nostro futuro
L’intelligenza artificiale ha già un grande impatto sulle nostre vite: alimenta i nostri dispositivi smart, ci aiuta a fare acquisti (online e offline) e ricerche e assiste i medici nelle diagnosi. Ma come siamo arrivati fin qui? Per avere un quadro completo, abbiamo analizzato la storia, i benefici, i concetti chiave e le proiezioni future dell’utilizzo dell’IA. Ecco il nostro viaggio alla scoperta dell’intelligenza artificiale, dalle prime intuizioni di Alan Turing ai più recenti sviluppi del machine learning.
Definire l’intelligenza artificiale
Tutti ne hanno sentito parlare, ma che cos’è esattamente l’intelligenza artificiale (o IA)? Con intelligenza artificiale si intende genericamente la facoltà, posseduta da qualsiasi entità non-umana, di svolgere operazioni intelligenti, che richiederebbero cioè una capacità di calcolo, previsione, pianificazione caratteristica dell’intelligenza prettamente umana. La versione dell’IA più diffusa al giorno d’oggi è quella dei computer che eseguono compiti che normalmente richiedono l’intelligenza umana.
Esistono due versioni di IA: l’IA “ristretta”, cioè quella di cui ci avvaliamo sempre più nelle nostre vite quotidiane (come i motori di ricerca, i filtri antispam e i robot aspirapolvere) e l’IA “generale” (o completamente sviluppata), che un giorno sarà in grado di operare in modo indipendente dagli esseri umani. Le intelligenze artificiali ristrette sono progettate per svolgere una serie di compiti specifici con diversi livelli di efficacia, tra cui il riconoscimento facciale e vocale, il riconoscimento di modelli e le capacità di ricerca. L’intelligenza artificiale generale, invece, è ancora una materia fantascientifica, ma come concetto è una componente importante della storia dell’intelligenza artificiale.
Breve storia dell’intelligenza artificiale
Il concetto di intelligenza artificiale è nato dai miti degli automi in metallo costruiti dagli dei dell’Olimpo della Grecia antica e passa attraverso la storia delle macchine di calcolo risalenti a prima della rivoluzione industriale. L’idea di intelligenza artificiale correlata ai computer, tuttavia, si è sviluppata grazie al padre dell’informatica moderna: Alan Turing.
Questo informatico, matematico, logico e crittografo britannico lavorò nel centro di Bletchley Park per decodificare le comunicazioni tedesche durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1950, pubblicò un articolo dal titolo “Computing machinery and intelligence“, proponendo quello che sarebbe divenuto noto come “Test di Turing”: un criterio per determinare la differenza tra un essere umano e una macchina tramite una serie di domande.
L’attuale termine “intelligenza artificiale” è stato adoperato per la prima volta in relazione ai computer negli anni ’50, coniato dal pioniere informatico americano John McCarthy. Da allora, l’evoluzione dei computer è andata di pari passo con lo sviluppo dell’IA, e sono state create macchine e software in grado di eseguire operazioni “intelligenti” sempre più complesse.
Alcuni esempi
Con l’espansione del mondo digitale, negli ultimi anni lo sviluppo delle applicazioni basate sull’IA è esploso e si è diffuso a quasi tutti gli ambiti dell’economia. Presto potrebbe essere più semplice elencare cosa non comporta l’utilizzo di tecnologie basate sull’IA, piuttosto che il contrario. Ecco alcuni esempi di applicazioni dell’IA al giorno d’oggi:
- Auto a guida autonoma
Sebbene non siano ancora la norma, le autovetture autonome presto saranno inevitabili. Popoleranno le nostre strade e probabilmente diverranno la modalità principale di trasporto delle persone. Questi veicoli, che utilizzano l’IA per rilevare l’ambiente circostante ed evitare incidenti e ostacoli, non sono poi tanto diversi dagli aerei commerciali, che per lo più volano in modalità autopilota con una strumentazione autoregolante.
- Applicazioni linguistiche: traduzione automatica, riconoscimento vocale
L’intelligenza artificiale è in grado di tradurre da una lingua all’altra e di interpretare con naturalezza e fluidità crescenti un discorso. Tutto ciò, in combinazione con applicazioni di IA in grado di gestire grandi quantitativi di dati, ha permesso lo sviluppo di innovazioni quali gli assistenti digitali Siri, Alexa e i relativi concorrenti.
- Riconoscimento di modelli in diversi contesti:
La capacità dei computer non solo di elaborare grandi volumi di dati per obiettivi specifici, ma anche di calibrare le sfumature dell’uso della lingua e imparare dagli errori (vedi sotto) consente all’IA di servirsi dell’interpretazione di dati per ottenere risultati migliori in ogni ambito, dalle applicazioni aziendali generali e di servizio clienti, alle diagnosi di cancro, al trading finanziario algoritmico e alle previsioni meteorologiche.
- Robotica e Internet delle cose (IoT):
La robotica e l’intelligenza artificiale alimentano lo sviluppo di macchine in grado di sostituire i lavoratori per specifiche mansioni (specialmente quelle più ripetitive e/o faticose) in settori che vanno dalla produzione complessa, alla microchirurgia, alle azioni militari. L’IA rende intelligenti anche i sensori dei dispositivi riconducibili alla categoria Internet delle cose: lo spazzolino da denti dotato di sensore non solo rileva informazioni su come ci spazzoliamo, ma ci dice anche come farlo meglio.
Vantaggi dell’intelligenza artificiale: le tecnologie intelligenti al nostro fianco
Sebbene i nostri incontri con l’intelligenza artificiale nei film di fantascienza/fantasy (come Terminator) implichino la presenza di robot umanoidi killer o altre situazioni poco piacevoli, la tecnologia dell’IA mira innanzitutto a rendere più semplice la nostra vita quotidiana. Ecco alcuni dei vantaggi principali delle applicazioni dell’intelligenza artificiale:
- Andare dove l’uomo non può: ci sono ambienti di lavoro che sono tossici o pericolosi per l’uomo, e la tecnologia ci può andare al posto nostro. Dai laboratori alle miniere, passando per le fosse oceaniche e i pianeti, la robotica può occuparsi dei lavori che non sono considerati sicuri per gli esseri umani.
- Accuratezza e precisione di fronte a situazioni o dati complessi: un medico non può leggere tutti gli articoli di ricerca finora pubblicati, ma un software cognitivo intelligente teoricamente sì. Una strada piena di auto a guida autonoma, idealmente, potrebbe portare alla fine degli incidenti stradali. L’IA può superare i limiti dell’attenzione umana, dettati da paura, distrazioni e reazioni emotive, e prendere decisioni rapide basate su dati concreti in una marea di situazioni, lasciando agli esseri umani il tempo per occuparsi di operazioni meno prevedibili che implicano sfumature non sistematizzabili e l’intervento dell’ intelligenza emotiva.
- Eseguire operazioni ripetitive: sebbene il fatto che i lavoratori umani possano essere sostituiti dai robot genera una certa ansia, l’IA ci consente di liberarci delle operazioni noiose, prevedibili e ripetitive. Le macchine non hanno bisogno di fare pause e, sia in situazioni semplici che complesse, sono meno soggette a errori.
- Rendere più semplice la vita di tutti i giorni: al di là dei suoi obiettivi più ambiziosi, l’IA fornisce una miriade di soluzioni semplici per la vita di tutti i giorni: termostati intelligenti che apprendono le esigenze di riscaldamento e raffreddamento e creano un ambiente domestico perfetto, applicazioni che tracciano gli itinerari nelle città in base agli orari dei trasporti, nonché una migliore gestione delle relazioni con i clienti, del marketing e delle vendite nei settori più disparati, dal retail online ai macchinari industriali.
Machine learning VS intelligenza artificiale
Una cosa è programmare l’intelligenza artificiale per eseguire un’operazione prevedibile, un’altra è che i robot o i software diventino più intelligenti col passare del tempo. Sebbene si tratti di due termini strettamente correlati fra loro, “machine learning” non è un sinonimo di Intelligenza Artificiale. IA è un termine generico che definisce tutti i casi in cui una macchina è in grado di operare in modo intelligente.
La chiave per lo sviluppo della tecnologia di apprendimento automatico, invece, è stata insegnare ai computer ad apprendere autonomamente. Con l’apprendimento automatico, il software può andare oltre la semplice esecuzione di operazioni intelligenti e imparare dai suoi errori e dai suoi successi utilizzando algoritmi, dati ed esperienze accumulate. Grazie al machine learning, l’IA diventa sempre più intelligente e meno soggetta a errori man mano che la si usa.
L’uso di reti neurali artificiali (ANN) che consentono ai computer di categorizzare le informazioni in modo simile a quello del cervello umano ha introdotto una forma più sviluppata di apprendimento automatico chiamata “deep learning“, che mira a risolvere problemi sempre più complessi. Le applicazioni della tecnologia di apprendimento automatico sono già in uso in diversi contesti: dalla consulenza finanziaria, alla sanità, alle auto autonome sopracitate, che scansionano l’ambiente circostante e migliorano la capacità di rilevare oggetti nel tempo.
L’intelligenza artificiale nel futuro: impatto e prospettive dell’IA
Come afferma Eliezer Yudkowsky del Machine Intelligence Research Institute: “L’Intelligenza artificiale non è scienza acquisita; è scienza di frontiera, non da manuale”. Le possibilità sono apparentemente infinite, così come i relativi investimenti.
Quindi, come sarà l’intelligenza artificiale nel futuro? L’IA aumenterà sicuramente la sua presenza nelle nostre vite quotidiane poiché rivoluziona completamente gli ambienti di lavoro. Le operazioni prevedibili e la gestione dei big data saranno sempre più comunemente affidate ai bot. Tuttavia, Nanette Byrnes della MIT Technology Review scrive che “nonostante i timori che l’IA possa portare alla sostituzione diffusa dei lavoratori, il giudizio e il feedback umano sono parte integrante del miglioramento dei sistemi di apprendimento automatico”.
Una cosa è certa: un numero di interazioni sempre maggiore nel mondo del lavoro e del business in generale comporterà in futuro l’interazione e l’integrazione della tecnologia IA, relegando al dimenticatoio l’idea che l’intelligenza artificiale e l’automazione degli ambienti lavorativi costituiscano una minaccia. Secondo il 62% dei manager HR, l’IA avrà un impatto decisivo sugli ambienti di lavoro più disparati nei prossimi anni.
Beneficiare dell’impatto positivo dell’Intelligenza Artificiale significa rimanere in sintonia con i vantaggi e le opportunità che offre e integrarli nei modelli di business. Un buon punto di partenza è applicare l’IA al Customer Relationship Management (CRM). Il futuro delle aziende di successo richiederà professionisti esperti di tecnologia IA, aperti a soluzioni creative e a una cooperazione armoniosa tra esseri umani e macchine.
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